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"TV or not TV. Questo è il problema" |
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La Grande Sorella Luminoso oggetto del desiderio, oscuro strumento di perdizione. Comunque la si giudichi, è sempre al centro dei nostri salotti e dei nostri discorsi, la Grande Sorella televisione. Siamo così abituati a vederla, che non ci accorgiamo di quanto sia importante nella nostra vita. A volte non se ne rende conto nemmeno chi ci lavora, come me. Ecco perché una mostra come questa è un'esperienza istruttiva, di grande fascino. Solo l'occhio straniato dell'umorista riesce, infatti, a caricare di tanti significati e ad arricchire di tanti particolari una realtà in apparenza così banale. Infinite varianti su due grandi temi: il pieno che lascia il posto al vuoto (nella scatola-tv come nella testa del teledipendente) e il vero che lascia il posto al falso (la realtà che finisce per non esistere se non nella mediazione/deformazione televisiva). È un quadro troppo catastrofico? Non penso, come non penso che la Tv passerà di moda, soppiantata da elettrodomestici più moderni. Anzi, con il tempo e le tecnologie, sono gli schermi dei computer e i display, tante piccole televisioni. E il modello di una Tv interattiva - nei suoi aspetti paradossali e grotteschi - non è forse già toccato dalla fantasia degli umoristi? Allora ben venga la satira, che può sfruttare l'infinito materiale messo a disposizione dalla Tv. Pensate a trasmissioni di successo come "Blob" o "Mai dire Tv": è la satira della televisione fatta soltanto d'immagini riproposte fedelmente, basta cambiare il contesto, giocando sulla successione delle immagini (Blob) o sul commento (la Gialappa's) per ottenere un effetto comico: per far ridere e riflettere come i disegni di questa mostra. Fabrizio Summonte Giornalista TG5 |
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