Intervista a cura di Bram Storming
Silvio Camboni nasce a Santadi (Cagliari) nel 1967. Sul finire degli anni '90 inizia la sua collaborazione con la Disney Italia per cui ha pubblicato storie su Topolino, MM, Minni, Paperino Mese, Paperfantasy, Topomistery e sulle altre testate della Disney in Italia e all'estero.
Collabora con la casa editrice danese Egmont, che pubblica le storie a fumetti Disney nei paesi nordeuropei. Tra le su incursione extra Disney, ricordiamo la sua Baby Legs sul N° 50 di Legs Weaver (SBE) e la storia su Bone insieme a Tito Faraci.
Queste e molte altre, fra cui quelle Disney, sono presenti nel suo sito all'indirizzo web.tiscalinet.it/silviocamboni
Come sei arrivato a disegnare Topolino e Paperino? Un sogno da bambino diventato realtà o che altro?
La prima che hai detto, con un po' della seconda.
Quali sono state le tue influenze disneyane? Mi riferisco ai disegnatori che ti hanno colpito per la loro interpretazione dell'universo Disney.
Una volta ho contratto l'influenza disegnando una tavola con Dinamite Bla. Un'altra volta Cavazzano e De Vita mi hanno colpito con pugni e calci perché non disegnavo abbastanza bene. Una loro interpretazione dell'universo Disney, suppongo.
Essere un disegnatore Disney: onori e oneri.
Essere un disegnatore Disney… ma che domanda è? Sembri Marzullo!
Comunque, l'onore di interpretare Topolino e Paperino non è in discussione; l'onere potrebbe essere la paura di non essere all'altezza. Ma poi mi dico che non è vero.
Sono schizofrenico. O forse no.
Perché pensi che gli italiani siano i migliori interpreti Disney nel mondo?
Non lo penso. Sono i fatti e i numeri che lo dimostrano: siamo i migliori interpreti del fumetto Disney nel mondo.
Ma solo del fumetto, infatti le nostre squadre di club sono fuori dalle coppe.
Non ti sembra un fatto strano che negli Stati Uniti non si pubblichino più fumetti Disney ed il marchio venga identificato praticamente solo con la produzione d'animazione ed i parchi divertimento?
E a te non sembra un fatto strano che negli Stati Uniti ci sia ancora la pena capitale?
Ormai, niente mi stupisce più, e certamente niente che provenga dagli States.
PK Adventures e Mickey Mouse Mistery Magazine, due proposte ideate qui in Italia che presentavano un versione diversa, se non "più adulta", di Paperino/Paperinik e Topolino. Qual è la tua opinione su queste due operazioni e sulla loro conclusione? Pensi sia stato un valido tentativo per una revisione moderna di due icone Disney, un po' come succede nel mondo dei supereroi, pensiamo ad esempio al Batman di Miller?
In generale è sempre bene cercare di andare avanti, di rinnovare; è altrettanto importante, quando si parla di Disney, stare attenti che l'operazione non sia fine a sé stessa, figlia solamente di una falsa necessità di cambiare, di correre dietro alle mode del momento. I personaggi forti (e gli autori forti) creano le mode, indirizzano il lettore, e non viceversa.
PK è partito fortissimo, dando nuova linfa a un personaggio, Paperinik, che ne aveva lasciato un bel pò per strada; secondo me, dopo un po' l'esperienza ha puntato troppo sugli effetti speciali e i raggi laser, perdendo perciò gran parte del suo interesse. Non è un caso se adesso si è ripartiti con PK2.
MM ha avuto all'inizio molte resistenze da parte dell'estabilishment Disney, anche perché si andava a toccare il suo personaggio-simbolo, Mickey Mouse. Poi si è capito che l'immobilismo non ha mai fatto le fortune di nessuno, ed è venuto fuori un bel giornale. Anche MM si è però forse ripiegato su sé stesso, con un abuso di luoghi comuni da detectives, gangsters, corruttori e corrotti. Adesso si è deciso di chiuderlo, ma non cè, al momento, nessun MM2.
Per l'ultima parte della domanda, devo dire che conosco pochissimo i supereroi, e non conosco affatto il Batman di Miller, anche se posso immaginarlo: nero, con il mantello lungo.
Non credi che simili visioni alternative possano coesistere con la versione "classica"?
Dovremmo prima metterci d'accordo su cos'è "classico" e cos'è "alternativo".
Disney è sempre stato sinonimo di innovazione, creatività, invenzione, rottura dei modi classici di raccontare; poi è diventato un classico, e ora i puristi fanno le pulci su qualsiasi proposta innovativa… io credo che questa potrebbe essere la vera condanna della Disney, i puristi intransigenti.
Una provocazione, forse. A mio parere la gestione Disney Italia ha portato una certa perdita di qualità nelle storie pubblicate su Topolino rispetto a quelle del periodo Mondadori.
Quando ero più piccolo ricordo che le storie d'apertura e di chiusura dell'albo erano sempre appassionanti e direi corpose, magari con serial come la parodia del Marco Polo televisivo o le saghe fantasy che citavano Il Signore degli Anelli, o reinvenzioni letterarie come Il Nome della Rosa o cinematografiche, penso al meraviglioso Casablanca di Cavazzano. Ora invece mi sembra che ci siano pochi guizzi e storie più anonime e piatte. Sono io che sono diventato troppo grande o c'è qualcosa che condividi nelle mie affermazioni?
Sei veramente un provocatore, ed è la prima volta che mi capita di vedere le domande più lunghe delle risposte.
La memoria conserva le cose belle, e scarta le altre. Vai a vedere i vecchi numeri, diciamo almeno 30 numeri, in modo critico; confrontali con 30 numeri attuali: secondo me è mediamente meglio adesso.
Una domanda inevitabile: qual è il personaggio Disney che hai disegnato che ti piace di più e perché? Quale vorresti disegnare e che non hai ancora avuto modo di fare?
Perché inevitabile? Potevi anche lasciar perdere, in effetti...
Il mio preferito è Topolino, l'icona della Disney, il De Niro del fumetto umoristico. Per il futuro sto pensando di scrivere e disegnare delle avventure nelle quali i cattivi siano i vecchi e ingiustamente dimenticati Dan il Terribile e Tappetto, che hanno accompagnato la mia infanzia di lettore nelle pagine disegnate dal grande Paul Murry.
|